Bric Pianarella – Via Fivy + Catarifrangente

Bric Pianarella - Via Fivy + Catarifrangente

La Via Catarifrangente al Bric Pianarella è un itinerario spettacolare che gira tra gli strapiombi con traversi impegnativi ed esposti. Richiede buona preparazione e decisione, un’eventuale ritirata può essere problematica.

Se si vuole evitare la parte bassa della via diminuendone leggermente il grado obbligatorio, è possibile raggiungere la parte alta della Via Catarifrangente attraverso la Via Fivy.

Siamo particolarmente legati a questo itinerario che è stato anche oggetto di una nostra piccola follia: partire da Biella (nostra città di origine) in bicicletta attraversando il Piemonte e la Liguria per raggiungere e percorrere con le sole nostre energie questa bellissima via. Guarda il video sotto.

Lo stupendo traverso sugli strapiombi

Zona: Orco Feglino

Sviluppo arrampicata: 250 metri

Apritori: Gianni Calcagno, Giustino Crescinbeni, primavera del 1977

Tipo di apertura: dal basso con chiodi tradizionali

Esposizione: ovest

Protezioni: resinati, fix, chiodi tradizionali

Difficoltà: 6c+, 6a+ obbl.

Note: la Catarifrangente è un capolavoro di Gianni Calcagno, che in apertura in scarponi di cuoio ha superato lunghi tratti di VI improteggibili. La parte bassa della via è assai disturbata dalla vegetazione pertanto nella relazione proponiamo l’accesso lungo i primi quattro tiri della Via Fivy

Equipaggiamento: normale da arrampicata, friends fino al viola B.D. utili ma non indispensabili

Accesso: dal casello di Feglino scendere verso Finale, parcheggiare in uno slargo circa 200 metri dopo il bivio per Orco.

Avvicinamento: seguire il sentiero che parte parte vicino ad una cappella, salendo verso il settore sinistro della parete: il sentiero giunge in prossimità dalla parete e con un tornante svolta a sinistra. Circa 100 metri dopo tale tornante è visibile sulla destra una traccia che sale circa 30 metri e porta alla base delle rocce. Visibile un chiodo di partenza. Ore 0,20.

Gianni sulla meravigliosa placca bianca

Relazione

L1 (Fivy): superare un breve muro in corrispondenza di un albero fino ad un chiodo, 4c, poi salire leggermente a destra in corrispondenza di un diedro, 4a, sosta su resinati con catena, 15 metri

L2 (Fivy): salire un bel diedro, 5c, poi affrontare un passaggio tecnico su buchetti, 6a+, proseguire ancora lungo il diedro, 5c, quindi uscire verso destra, 5a, sosta su una grande clessidra con catena, 30 metri

L3 (Fivy): proseguire verticalmente nel diedro (non seguire i resinati a destra ma salire verticalmente), 5b, superare un breve tratto vegetato, 4a, quindi salire in una fessura-camino, 4b, superare una breve placca, 4a, e passare sotto un grande masso, sosta su resinati con catena, 30 metri

L4 (Fivy/Catarifrangente): salire direttamente, 5c, poi traversare a destra verso un muretto con appigli scivolosi, 6a, salire con un passo tecnico, 6c o A1, da questo punto si raggiunge la Catarifrangente con un traverso verso destra, 5a, attenzione ad un grande blocco appoggiato sulla cengia, sosta su 3 resinati, 30 m

L5 (Catarifrangente): “la placca bianca” tiro assai temuto per la chiodatura lunga, capolavoro di Gianni Calcagno che lo aprì con gli scarponi doppi ai piedi. Con lungo traverso ascendente verso destra si attraversa tutta la stupenda placca, 5c+, fino a raggiungere le erosioni, sosta su resinati, 20 metri

L6 (Catarifrangente): abbassandosi leggermente, traversare a destra in pieno strapiombo, 6a, superare lo strapiombo con grossi appigli, 6a, quindi proseguire ancora verso destra più facilmente su cengia, 4a, affrontare un breve muretto 5a, sosta su 3 resinati sotto uno strapiombo rosso, 20 metri

L7 (Catarifrangente): salire dritti sopra la sosta, 6c o A1, poi affrontare un bellissimo diedro, 6a, sosta su resinati in una nicchia, 20 metri

L8 (Catarifrangente): salire leggermente a sinistra con passaggio strapiombante 6c o A1, uscire verticalmente dal muro strapiombante, 6a+. Qui la via è stata resinata verticalmente lungo una pancia liscia direttamente verso la sosta, la via originale attraversa verso sinistra su placca circa 7 metri cercando il punto più debole, 5c, per poi tornare un po’ a destra alla sosta su resinati, 30 metri

L9 (Catarifrangente): salire lungo il diedro liscio verso destra 6c+ o A0, uscire su fessura, 6a+, poi proseguire per il bel diedro, 5c, in questo ultimo tratto sono utili friends per integrare le protezioni, sosta su albero nel bosco sommitale, 35 metri

Discesa: dall’uscita delle vie seguire una traccia che in breve porta ad un sentiero più definito, che si segue per circa 100 metri verso sinistra fino ad una traccia che taglia ripida a sinistra nel bosco, dopo circa 100 metri si raggiunge nuovamente il sentiero principale che scende verso sinistra, raggiungendo la strada presso la cappella, ore 0,30.

La placca bianca
La partenza strapiombante di L8

Foto-relazione

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