Pianarella – Via Pajer

Pianarella - Via Pajer

La Via Pajer al Bric Pianarella è una stupenda arrampicata che sale la parete nel punto di maggior sviluppo con passaggi spesso obbligatori. La parte bassa raggiunge con interessante scalata la grande erosione dalla quale si sviluppa la seconda parte della via, sempre aerea e spettacolare. Questa via è famosa sia per alcuni passaggi con chiodatura parecchio obbligatoria su L5 che per la stupenda placca sprotetta del penultimo tiro, che richiede sicurezza sui piedi e nervi saldi.
 
La Pajer un capolavoro di Alessandro Grillo, Mauro Oddone e Nico Ivaldo, per ricordare Gianni Pajer, sfortunato operaio morto in un incidente sul lavoro a seguito di una scarica elettrica il 21 dicembre 1979. Trovi ulteriori riferimenti sul libro di Alessandro Grillo Racconti in verticale, edito da Le Mani.
Dafne su L2

Zona: Orco Feglino

Sviluppo arrampicata: 250 metri

Apritori: prima salita Alessandro Grillo, Nico Ivaldo, Mauro Oddone e nel marzo 1980

Tipo di apertura: dal basso con chiodi tradizionali

Esposizione: ovest

Protezioni: resinati ring tendicavo, fix, chiodi tradizionali

Difficoltà: 7b (?), 6b A1 obbl.

Note: il grado massimo della libera è dovuto alla salita Marco Bernardi che ha liberato il passaggio del tetto di L5, valutandolo 7b. Tale passaggio, affrontato in arrampicata artificiale, richiede in ogni caso conoscenza dell’uso delle staffe. Un’eventuale ritirata dopo L6 potrebbe essere complicata se non si conosce bene la parete.

Equipaggiamento: normale da arrampicata, una staffa

Accesso: dal casello di Feglino, scendere in direzione di Finale, parcheggiare poco dopo il bivio per Orco.

Avvicinamento: il sentiero parte nei pressi di una cappelletta, seguirlo fino ad un ometto che indica una traccia verso destra che in breve porta al punto più basso della parete, salire circa 30 metri verso sinistra. La via parte in una placca in corrispondenza di un piccolo spiazzo appena a destra di un albero con molte radici visibili, visibili resinati (ring tendicavo) con leggero andamento verso destra. Ore 0,15.

Dafne sulle spettacolari erosioni di L4
Dafne sulla placca di L5

Relazione

L1: salire con andamento verso destra (primo resinato alto), 5c, proseguire su placca compatta, 6a, superare un muretto per entrare in un diedro fessurato (presente un bong), 5c, proseguire lungo la fessura, 5c, da cui si esce su un terrazzo, sosta su 2 resinati da collegare, 25 m,

Trasferimento: proseguire verso destra su tratto vegetato fino ad incontrare una sosta su 2 resinati da collegare che si supera salendo verticalmente per placca abbattuta, 3, traversare su cengia a sinistra circa 5 metri, sosta su 2 resinati e una clessidra, 30 m

L2: salire il muro a buchi, 5c, superare un tratto vegetato, quindi salire un vago diedro lungo una piccola fessura, 6a, che diventa leggermente strapiombante con qualche rovo, 6a+/b, uscire quindi verso sinistra per circa 3 m, sosta su 2 resinati, 30 m

L3: traversare a sinistra su cengia vegetata, salire lungo uno svaso fessurato, 5a, uscire su tratto molto vegetato, 3, superare un blocco, 5c, quindi proseguire lungo rocce e vegetazione raggiungendo la grande erosione, spostarsi al margine destro delle erosioni, sosta su 3 resinati da collegare, 30 m (allungare molto le protezioni)

L4: salire lungo lo spigolo con primo passo boulder, 6a, aggirare lo spigolo sulla sinistra, 5c, quindi salire lungo le erosioni gialle, 5c, fino ad uscire a destra con passo esposto ed aereo, 5c, per tratto abbattuto raggiungere la sosta su 2 resinati, 30 m

L5: salire su un grande masso appoggiato e raggiungere verticalmente il margine dell’erosione, 5c, attaccare la placca biancastra che con movimenti tecnici ed obbligatori verso destra portandosi sotto il tetto, 6b+ obbligatorio, superare il tetto, A1, da cui si esce su bella placca grigia, 6a, (qui tralasciare sulla destra i ben visibili resinati della Via Vaccari, traversare a sinistra con lungo runout, 6a, fino a raggiungere una sosta scomoda su 3 resinati, 25 m (allungare le protezioni)

L6: salire lungo il muro strapiombante a buchi, 6a, uscire su una bellissima placca grigia che si percorre con andamento verso sinistra, 6a, in corrispondenza di vecchi cordini salire un muretto che permette di moschettonare un resinato alto, 6a+, quindi traversare a sinistra, 6a, in direzione di un albero dove appena oltre lo spigolo si sosta su 3 resinati con catena, 30 m

L7: salire verticalmente (non seguire i resinati nuovi che vanno verso destra di Impero dei Sensi), 6a, fino a raggiungere una fessura rovescia che permette di traversare a sinistra, 6b, quindi proseguire con bellissima arrampicata in fessura, 6a, uscire su una cornice che permette di attaccare una placca con primi movimenti tecnici, 6a+, a cui segue la famosa bellissima placca sprotetta che man mano diviene più facile, 6a poi 5c, fino ad una piccola clessidra in fessura, da cui si traversa a sinistra circa 5 m, 5a, fino a raggiungere una sosta con resinato nuovo, 2 vecchi resinati ed altro materiale obsoleto, 30 m

L8: tornare verso destra e salire una bella placca abbattuta, 5a poi 5c, fino alla sommità della parete, sosta su 2 resinati o su albero, 20 m

Discesa: dall’uscita delle vie seguire una traccia che in breve porta ad un sentiero più definito, che si segue per circa 150 metri verso sinistra fino ad una traccia che taglia ripida a sinistra nel bosco, dopo circa 100 metri si raggiunge nuovamente il sentiero principale che scende verso sinistra, raggiungendo la strada presso la cappella, ore 0,30.

Dafne sulla fessura rovescia di L7
Mauro Oddone in uscita sulla placca finale, nel giorno dell'apertura. Foto Archivio Mauro Oddone.

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Foto-relazione

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