Bric Pianarella – Via Menti Perdute

Bric Pianarella - Via Menti Perdute

La Via Menti Perdute al Bric Pianarella è un itinerario moderno attrezzato dall’alto, che presenta una splendida arrampicata tra placche e strapiombi di incredibile bellezza. Impressionante è la grande esposizione della parte alta della via, in particolare di L7, che affronta una prua di roccia a sbalzo sul grande antro rosso a centro parete: a nostro avviso è tra gli itinerari più belli dell’intero finalese. 

Il primo tiro è un po’ disturbato dalla vegetazione, pertanto consigliamo la partenza dalla Via Pajer.

Gianni sul difficile muro di L3

Zona: Orco Feglino

Sviluppo arrampicata: 250 metri

Apritori: G. Garbi, M. Biscaldi, R. Cavalleris nel 2000

Tipo di apertura: dall’alto

Esposizione: ovest

Protezioni: golfari resinati

Difficoltà: 6c+/7a (1 passo su L3), 6b obbl.

Note: l’itinerario si sviluppa su muri a buchi e placche nella parte bassa, strapiombi nella parte alta

Equipaggiamento: normale da arrampicata

Accesso: dal casello di Feglino scendere verso Finale, parcheggiare in uno slargo circa 200 metri dopo il bivio per Orco.

Avvicinamento: seguire il sentiero che parte parte vicino ad una cappella, salendo verso il settore sinistro della parete: quando il sentiero giunge in prossimità dalla parete, circa 30 m prima di un tornante a sinistra, prendere la traccia a destra segnata con un ometto, che dopo circa 30 m porta alla partenza della via. Consigliamo di percorrere il primo tiro della Via Pajer: questa via parte in una placca in corrispondenza di un piccolo spiazzo appena a destra di un albero con molte radici visibili, visibili resinati con leggero andamento verso destra. Ore 0,20.

Le meravigliose erosioni
Dafne sulla splendida prua espostissima di L7. Un tiro da urlo!

Relazione

L1 (Pajer): salire con andamento verso destra (primo resinato alto), 5c, proseguire su placca compatta, 6a, superare un muretto per entrare in un diedro fessurato (presente un bong), 5c, proseguire lungo la fessura, 5c, da cui si esce su un terrazzo, sosta su 2 resinati da collegare, 25 m 

L2 (trasferimento): proseguire verso destra su tratto vegetato fino ad incontrare una sosta su 2 resinati della Via Vaccari, qui salire verticalmente per placca abbattuta, 3, traversare su cengia a sinistra, superare la sosta su 2 resinati della Via Pajer e proseguire su cengia a sinistra fino a reperire circa 5 metri oltre una sosta su 2 resinati, 25 m

L3: salire il bel muro a buchi, 6b (primo resinato un po’ alto), superare una pancia liscia, 7a (un passo), proseguire con arrampicata tecnica su bellissima placca, 6a, traversare verso sinistra, 6a, sosta su 2 resinati da collegare, 25 m

L4: traversare un paio di metri a sinistra, 6a, quindi salire verticalmente, 6a+ poi 6a, superare un piccolo bombamento, 6b, quindi un ultimo muretto, 6a, sosta su 2 resinati da collegare sul margine della grande cengia alla base dell’erosione, 30 m

L5: salire verso sinistra con bellissimo traverso, 5a, raggiungere un evidente spigolo eroso e salirlo, 5a, sosta su 2 resinati da collegare, 30 m

L6: salire verticalmente lungo l’erosione con roccia rossastra delicata con buoni appigli superando 2 muri, 6a, uscire con passo fisico sulla bellissima placca bianca (qui si incrocia la Via Catarifrangente), 6a+, e affrontarla usando le bellissime gocce calcaree, 6a, sosta su 2 resinati, 30 m (tiro stupendo, allungare molto le protezioni)

L7: salire affrontando il piccolo strapiombo di conglomerato, 6a+ un passo di 6b, proseguire verso una nicchia, 6a, quindi traversare a destra in estrema esposizione, 6b+ poi 6c o A0, girato lo spigolo salire verticalmente su una grande scaglia, salendo la quale si reperisce la sosta su 2 resinati da collegare, 30 m (eventualmente è possibile sostare appena più in basso a destra nel grottino su resinati nuovi)

L8: salire la placca sopra alla grande scaglia, 6a, quindi affrontare un piccolo strapiombo con ristabilimento tecnico, 6a+, proseguire con andamento verso destra su placca e buchi, 6a, sosta su 2 nuovi resinati e 1 resinato della nostra via, 25 m

L9: salire la bellissima placca a gocce, 6a poi 5c, quindi affrontare lo strapiombo fisico, 6b+/6c, che conduce ad una lama svasa con andamento verso destra, 6b+, proseguire ancora cercando gli appigli verso destra e salire al resinato sotto il piccolo tetto (qui allungare la protezione), 6a+, quindi spostarsi un paio di metri a sinistra e raggiungere una buona maniglia che permette con un allungo fisico di superare il tetto, 6a+ (allungare nuovamente la protezione), affrontare la facile placca sprotetta, 4a, ed uscire alla sommità della parete, sosta su albero, 30 m. Se non si vuole percorrere questo tiro è possibile dopo la prima placca a gocce proseguire a destra ed uscire sulla Catarifrangente.

Discesa: dall’uscita della via seguire una traccia che in breve porta ad un sentiero più definito, che si segue per circa 100 metri verso sinistra fino ad una traccia che taglia ripida a sinistra nel bosco, dopo circa 100 metri si raggiunge nuovamente il sentiero principale che scende verso sinistra, raggiungendo la strada presso la cappella, ore 0,30.

Dafne sulle placche iniziali di L9

Per questa via abbiamo utilizzato il materiale GRIVEL

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Foto-relazione

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