Rocca di Perti – Via dell’Edera

Rocca di Perti - Via dell'Edera

La Via dell’Edera alla Rocca di Perti è un breve itinerario di grande bellezza che si sviluppa nel Settore Centrale percorrendo un bellissimo diedro di roccia vergine. L’ideale è raggiungere l’attacco dai primi tiri della combinazione Pilastro Josephine, ma è possibile anche raggiungere il settore a piedi.

La via percorre un breve tratto della Via Luisella su L1, per poi piegare a sinistra verso il bel diedro elegante che conduce alla cima attraverso un camino in cui si assapora un’arrampicata antica.

Gianni su L1

Zona: Rocca di Perti – Settore Centrale

Sviluppo arrampicata: 80 metri (Edera), in totale 170 metri dalla base della parete

Apritori: prima salita Alessandro Piccinini e Luciano Pizzorni nell’aprile 1982

Tipo di apertura: dal basso con chiodi tradizionali

Esposizione: sud 

Protezioni: resinati inox, clessidre

Difficoltà: 6b, 6a+ obbl. per il breve tratto della Luisella, successivamente 5c, 5c obbl.

Note: la via parte in comune con la Luisella poi obliqua a sinistra incrociando Acciuga Epilettica

Equipaggiamento: normale da arrampicata, qualche fettuccia e cordini per attrezzare la prima sosta su clessidre

Accesso: da Finalborgo seguire la strada verso Calice, passare sotto l’autostrada, poco dopo prendere sulla destra una stradina (indicazione “palestra roccia Rocca Perti”), comodo parcheggio a fianco dell’autostrada.

Avvicinamento: se si vuole percorrere la combinazione Pilastro Josephine risalire a piedi lungo la strada fino al sentierino che sale a sinistra verso le pareti, un cartello indica verso destra la Falesia dei Tre Porcellini, ore 0,30. Se si vuole raggiungere il Settore Centrale della Rocca di Perti a piedi, salire lungo la strada sterrata e proseguire fino ad una sbarra aperta, (indicazione a sinistra per “I Tre Porcellini”) proseguire circa 10 m e prendere una traccia che porta verso le pareti (Settore Ombre Blu) che si costeggiano salendo verso sinistra: dopo una zona con erosioni gialle si scorgerà sulla destra una corda fissa che conduce ad un terrazzo (da cui parte la Via Muro del Pianto). Non salirla, ma proseguire in piano superando un settore di monotiri, quindi un breve tratto in leggera discesa da cui parte la Via dei Sabipodi. Seguire ancora la traccia in leggera salita e tenere la destra superando un breve tratto attrezzato. Dopo circa 100 metri si raggiunge la Grotta dei Tre Solai, la si oltrepassa costeggiando le pareti, fino a raggiungere la placca sottostante il grande diedro, scritta Luisella alla base. Ore 0,30.

Dafne sulla bel diedro di L2

Relazione

L1 (Luisella ed Edera): salire verso destra quindi affrontare una placca delicata, 6a+, affrontare quindi una piccola fessura verticale tecnica, 6b, da cui si esce in direzione di un vecchio chiodo e quindi di un resinato, 6a+, qui (al settimo resinato) traversare verso sinistra incrociando Acciuga Epilettica, 6a e raggiungere una sosta da attrezzare su 1 resinato e due clessidre alla base dell’evidente diedro aperto, 25 m

L2 (Edera): salire verso sinistra ed entrare nel diedro che si affronta con arrampicata elegantissima su roccia abrasiva, 5c con tratti di 5b, in un tratto in cui i resinati che proseguono sembrano più lunghi, traversare a destra verso il grottino rosso (resinato visibile dietro lo spigolo), sosta su 2 resinati con catena, 30 m

L3 (Edera): tornare a sinistra nel diedro e superare un bombamento, 5c, proseguire in direzione di un camino, 5a, che si sale schiena-piedi con arrampicata antica, 5c, sosta su resinati con catena, 25 m

Discesa: in doppia lungo la via, oppure per tracce raggiungere il sentiero principale che scende a destra nel bosco, al primo bivio prendere a destra, al secondo ancora a destra raggiungendo così la cengia alla base della Testa dell’Elefante, che si segue fino ad un piccolo sentiero che taglia a destra e porta alla strada sterrata che si segue fino alla macchina, ore 0,40.

La bellissima roccia su L3 dalla sosta nel grottino rosso

Foto-relazione

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